
Protesta NCC – Dicembre 2018
- On 3 Dicembre 2018
- 29 1 quater, Noleggio Con Conducente, protesta ncc
PROTESTA NCC – IL PERICOLO DEL 29/1 QUATER
Nelle ultime settimane la categoria dei noleggiatori, aziende di Noleggio Con Conducente, è entrata in stato di agitazione.
Il motivo? Semplice (si fa per dire): alcune modifiche alla legge quadro sul trasporto pubblico non di linea – legge 15 gennaio 1992 n. 21 – un pericolo che incombe sulle sorti di circa 80.000 imprese, che danno lavoro a circa 200.000 persone.
In questo articolo, proverò a fare un po’ di chiarezza, cercando di evidenziare nel modo più semplice possibile le motivazioni che sono alla base delle proteste che, nel silenzio dei media (tranne rarissime ed inesatte eccezioni), gli N.C.C. di tutta Italia stanno mettendo in atto nelle principali città italiane.
Procediamo in ordine: in questo articolo, ho parlato di Noleggio Con Conducente, e delle differenze tra N.C.C. e Taxi, i due servizi di trasporto pubblico non di linea in Italia.
LE MODIFICHE ALLA LEGGE 21 1992
Nel mese di dicembre 2008, l’allora Sindaco di Roma, Alemanno, fece inserire con un suo “colpo di mano”, alcune modifiche alla legge quadro 21/1992, contenute nel comma 1-quater dell’art. 29 del DL 207/2008 convertito con la legge 14/2009.
In questo video, al minuto 3.18, potete ascoltare le parole di Alemanno che descrive ai taxisti il suo operato.
Queste modifiche erano state richieste dal mondo Taxi, per “combattere l’abusivismo nel settore N.C.C.”.
In realtà, l’obiettivo era quello di evitare che aziende regolarmente autorizzate, titolari di autorizzazioni ottenute da altri comuni, potessero operare sul territorio romano.
Le modifiche vennero inserite di notte, in un testo votato la mattina seguente (il colpo di mano).
Subito, il governo fu costretto a rimandare l’applicazione di queste modifiche per un semplice motivo: erano palesemente a favore della categoria Taxi, ed avrebbero reso impossibile il lavoro nel settore Noleggio Con Conducente.
Ma quali sono queste modifiche volute dai Taxi?
Il discorso qui si fa molto tecnico, ma possiamo ricondurlo a pochi punti fondamentali:
1) La rimessa (il garage dove il veicolo N.C.C. deve stazionare quando non è in servizio), deve essere situata nel comune che ha rilasciato l’autorizzazione.
2) Ogni servizio deve partire e terminare in rimessa.
3) Ogni comune può regolamentare l’accesso nel proprio territorio dei veicoli N.C.C. autorizzati da altri comuni, a suo piacimento.
4) Divieto di posteggio su suolo pubblico nei comuni dove c’è il servizio Taxi.
LE CONSIDERAZIONI
Ora, lette così, non è che sembrino chissà cosa…
Vi invito a fare, però, delle semplici considerazioni, punto per punto.
1) Per legge, un N.C.C., può avere più autorizzazioni. Queste autorizzazioni possono essere rilasciate da comuni diversi, in province diverse, in regioni diverse.
Quale sarebbe il motivo per avere sedi diverse? Riuscite ad immaginare i costi inutili che un’azienda dovrebbe sostenere, oltre a quelli del rinnovo del parco veicoli, la loro manutenzione, i costi del personale, le tasse, i contributi previdenziali, l’iva etc.?
2) Questo è il punto che più viene pubblicizzato, ed utilizzato per far leva sull’opinione pubblica.
Sì, perché si vuole far passare l’idea che questa sarebbe la soluzione all’abusivismo. E si è arrivati a concepire una norma surreale.
Seguitemi: se un noleggiatore di Siena parte da un paese di provincia, ad esempio San Gimignano, per accompagnare i suoi clienti alla stazione di Firenze Santa Maria Novella, che hanno un treno alle ore 11.30 del mattino, ed ha un secondo servizio regolarmente prenotato che prevede il prelevamento di altri clienti da un hotel di Firenze alle ore 11.45 per trasferirli a San Gimignano, si troverebbe impossibilitato ad effettuare il servizio, o dovrebbe rifiutare una delle due prenotazioni.
Sì, perché secondo quanto previsto dalle modifiche apportate alla legge dal 29/1 quater, una volta lasciati i clienti alla stazione di Firenze, prima di poter prendere i nuovi clienti, sempre a Firenze, dovrebbe prima arrivare a Siena con il veicolo vuoto, presso il suo garage, entrarvici, dichiarare al mondo intero che il servizio precedente è terminato, e poi ripartire subito per il servizio successivo.
3) Questo è uno dei punti più subdoli! In pratica, si consentirebbe ad ogni comune di poter applicare una tariffa di transito sul proprio territorio, a tutti i veicoli N.C.C. con autorizzazione rilasciata da un altro comune.
Immaginate ogni singolo servizio, di quanti pedaggi verrebbe caricato. Il tutto a svantaggio dei clienti, per il conseguente aumento dei costi del servizio.
Se pensate che questa cosa non sia possibile, vi sbagliate di grosso.
Il comune di Positano, infatti, ha già fatto tesoro di questa situazione, imponendo una tariffa di 5 euro a transito, valido solo per i veicoli N.C.C. (e quindi di trasporto pubblico) immatricolati per il trasporto di più di 5 passeggeri.
A nulla è valso il ricorso al T.A.R., che è stato respinto.
4) Questa invece sembra fatta apposta per favorire le contravvenzioni. Immaginate il noleggiatore di Napoli che porta i clienti agli scavi di Pompei, e deve aspettarli per riportarli a Napoli.
Ebbene, una volta lasciati i clienti a Pompei, dovrebbe ritornare a Napoli, per poi ritornare a Pompei a riprenderli quando hanno terminato.
Non ne parliamo poi di cosa accadrebbe nel caso di escursioni, o di gite di più giorni.
COSA HANNO FATTO I GOVERNI DAL 2008?
La risposta è tanto semplice quanto sconcertante: NULLA!
Si sono limitati a rimandare di anno in anno l’applicazione delle modifiche previste nel c.d. 29/1 quater, creando nel frattempo una situazione di confusione generale, che ha portato alle più diverse interpretazioni della legge, alcune con conseguenze pesantissime che hanno comportato il fermo del veicolo ai malcapitati.
COSA CHIEDONO LE AZIENDE
– Che venga finalmente fatta chiarezza. Intanto, eliminando queste norme assurde che avrebbero come conseguenza la chiusura immediata di decine di migliaia di imprese, comportando la perdita del lavoro per un numero ancora maggiore di persone.
– Che venga istituito un tavolo tecnico per ridisegnare una legge per il settore del trasporto pubblico non di linea, che possa essere in linea con le tecnologie moderne (quando è stata scritta la legge 21 del 1992, il telefono cellulare – così come lo concepiamo oggi – era fantascienza).
– Che vengano, quindi, riempiti tutti i vuoti normativi che stanno creando tantissimi disagi.
Infine, una considerazione molto importante. Il Noleggio Con Conducente, in Italia, è operato da imprenditori che lavorano giorno dopo giorno senza chiedere un soldo al governo.
Se queste aziende chiuderanno, le ripercussioni saranno pesantissime.
Approfondisci:
– Il video di Alemanno
– Il servizio di Noleggio Con conducente
– Il testo della legge 21 1992 e le modifiche (da nccitaliani.it)
– Manifestazione del 6 dicembre 2018